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domenica 8 ottobre 2017

Qual. mondiali 2018, girone B: record di punti che aumenta, ma quanti rimpianti per le Fær Øer

Diciamolo subito: nessuna generazione dorata del calcio faroese raggiungerà mai i livelli di quella che in questi anni sta regalando più di un sogno ai tifosi islandesi, a meno di un autentico miracolo. Ma se oggi siamo qui, a morderci per l'ennesima volta le mani dopo un pareggio, vuol dire che di acqua ne è passata dai tempi in cui la nazionale del piccolo arcipelago nordatlantico era la cenerentola d'Europa. Insomma, anche se il pareggio contro la Lettonia non può certamente essere ritenuto soddisfacente, certamente contribuisce ad aumentare quel record destinato ad entrare nella storia delle Fær Øer.

I faroesi tenevano a vincere questa partita sulla carta agevole contro la Lettonia: lo 0-0 è una delusione per tutti, soprattutto per loro (da nordlysid.fo)

Eppure, rispetto alla partita contro Andorra il dominio è stato ancora più netto. La formazione lettone, schierata con un 5-3-2 tutto volto alla difesa, aveva comunque scelto di giocarsela in modo più pulito rispetto ai fallosissimi andorrani. D'altra parte, in una squadra priva di grandi talenti, con la parziale eccezione di quel Valērijs Šabala che due anni or sono segnò anche un gol al Laugardalsvöllur, non ci sono molte alternative tattiche. Dall'altro lato, Lars Olsen avrebbe potuto osare un po' di più, almeno stavolta: il suo 4-4-1-1 gli ha permesso di tenere la porta inviolata per la seconda partita di seguito, ma non è bastato per vincere una vittoria sì inutile, ma comunque bella per il morale e le statistiche. Certo, poi c'è da dire che per il coach danese e i suoi ragazzi stavolta è girata decisamente male, perché la dea bendata ha baciato la nazionale baltica e ha di fatto oscurato la prestazione monumentale di Jóan Símun Edmundsson.

Finisce 0-0 quindi, ma è oro che cola per la Lettonia, che fa capire una volta di più il perché della sua posizione nel girone. Due pali per i padroni di casa, entrambi colpiti dall'attaccante dell'Odense: all'11° il suo colpo di testa su assist di Gilli Sørensen si stampa sul legno alla sinistra di Andris Vaņins, mentre al 50° tutto solo in mezzo all'area ha tutto il tempo di controllare, girarsi e tirare, ma ancora una volta il palo gli dice di no. In mezzo, un tiro magnificamente perfetto ancora del numero 11 faroese all'incrocio dei pali, ma Vaņins vola e si salva in calcio d'angolo, e poi l'unica mezza occasione avuta dai lettoni in novanta minuti, cioè un cross sbagliato che stava per trasformarsi in gol. Per il resto, tanto gioco e anche una buona qualità, ma il risultato non si schioda dallo 0-0. In realtà, se andiamo a guardare le statistiche, il dominio di cui stiamo parlando rivela tutta la sua sterilità: il 62% di possesso palla faroese si è trasformato poche volte in occasioni da gol, tanto che a tirare di più in porta sono stati gli uomini di Aleksandrs Starkovs.

Ovviamente, a differenza dell'Islanda, per le Fær Øer non ci sono né ci sono mai stati calcoli da fare. Però il discorso relativo al record di punti fatti durante le qualificazioni ai mondiali continua ad essere apertissimo: con la vittoria su Andorra è stata superata la fatidica soglia di sette punti e si è arrivati a otto, mentre con questo pareggio saliamo a nove. Adesso, resta solo la difficile trasferta in Ungheria, difficile ma non impossibile: qui è accettabile una sconfitta, possibile un pareggio, utopica una vittoria. Eppure, la distanza con la formazione magiara sembra tutto tranne che incolmabile, e la partita dell'andata a Tórshavn lo ha ampiamente dimostrato. E andare in doppia cifra (sempre per quanto riguarda i punti raccolti) sarebbe una bellissima soddisfazione per tutto il popolo faroese.

Tuttavia, ad ormai un turno dal traguardo la soddisfazione non può essere totale. Sembrerà assurdo, ma nella fase di qualificazione migliore di sempre per le  Fær Øer c'è una marea di rimpianti. Non solo questo indigesto pareggio casalingo con la Lettonia, ma anche l'insipido 0-0 sui Pirenei con Andorra è un boccone difficile da mandare giù, perché sulla carta era una sfida ampiamente alla portata. E non parliamo proprio della gara d'esordio con l'Ungheria, un altro 0-0 che avrebbe meritato di essere una vittoria, vista la prestazione in campo. Stiamo insomma parlando di qualcosa tra i 4 e i 6 punti in più, che avrebbero probabilmente reso quest'annata un punto apicale difficilmente raggiungibile di nuovo. Non è così perché nel calcio con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma una riflessione è quantomeno necessaria: soltanto pochi anni fa, il record sarebbe stato in lungo e in largo celebrato senza alcun rammarico, oggi non riusciamo a spiegarci come sia possibile che la nazionale faroese abbia raccolto meno punti di quelli meritati sul campo. Alla vigilia del lancio della Nations League, che verosimilmente vedrà Olsen e i suoi ragazzi collocati nella "Serie D" della nuova competizione, non possiamo quindi che essere ottimisti. A perforare la difesa feringia sono state solo le armate invincibili di Svizzera e Portogallo, ma formazioni più modeste come Ungheria, Andorra e Lettonia non hanno segnato nemmeno un gol, riuscendo poche volte ad affacciarsi in attacco. Certo, il bottino dei gol segnati è piuttosto misero (4 reti in 9 partite), ma se si aggiusterà la mira allora si potrà sognare. Nessuno sa quanto in grande, ma si potràà sognare.











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