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lunedì 26 giugno 2017

Islanda, la Storia. Capitolo VIII: dal Trattato di Gissur alla fine della dinastia dei Bellachioma (1262-1397)

Con il Trattato di Gissur (Gissurarsáttmáli), siglato faticosamente fra il 1262-1264, si chiude la parentesi del libero stato islandese durato poco più di due secoli. Va ad esaurirsi anche l’escalation di violenza che aveva portato alla guerra civile, sebbene la pacificazione completa dell’isola non sia immediata e negli anni successivi non manchino i regolamenti di conti. Le nuove leggi contribuiscono alla limitazione del potere dei clan e all’accrescimento del clero locale.


Tramonto sul vulcano Hekla, protagonista silenzioso della storia islandese (flickr.com)

Sull'Islanda, divenuta una remota provincia del Regno di Norvegia, cala il sipario. Nei secoli a venire la storia dell'isola vede sbiadire i contorni epici che hanno caratterizzato i primi insediamenti. Nel XIV inizia una lunga serie di avvicendamenti ai troni di Norvegia, Svezia, Danimarca e pure Scozia che coinvolge i membri delle locali famiglie reali. Spesso imparentati fra di loro, la trama dei loro contrasti non ha nulla da invidiare alle otto serie di Games of Thrones.

L'Islanda continuerà comunque a distinguersi per la sua florida produzione artistica. Con la morte di Sturla Þórðarson nel 1284 finisce l’era delle grandi saghe islandesi, tuttavia gli scaldi islandesi continueranno ad esser molto apprezzati alla corte del Re. Anche l’arte visiva inizia a svilupparsi in maniera originale nell’isola, mescolando elementi della tradizione vichinga con quelli provenienti dal continente.

In questo periodo un grande protagonista è il vulcano Hekla con le sue eruzioni. Per chi ne volesse approfondire la storia consiglio la lettura del libro "Hekla: a notorious volcano" del vulcanogolo Sigurdur Thorarinsson.

La piana di Thingvellir, teatro di tutti gli avvenimenti importanti della storia islandese (thingvellir.is)

Il Trattato di Gissur impegnò i vari goðar ad esser fedeli alla corona norvegese e riscuotere tributi per suo conto, ottenendo in cambio un codice di leggi, garanzia di pace, equiparazione fra cittadino islandese e norvegese in quanto a diritti, organizzazione e regolarizzazione dei traffici e dei collegamenti fra Islanda e Norvegia.

In generale il trattato rimarca una tendenza dell’epoca che vedeva il rafforzamento delle monarchie feudali mediante l’annessione dei feudi circostanti. Curiosamente re Haakon IV, che era stato il principale regista dell'operazione, venne a mancare a metà delle trattative, perdendo la vita nel 1263 durante una delle sue innumerevoli campagne scozzesi.

Sul trono di Norvegia gli succede il figlio Magnus VI, detto "Il Legislatore" che promosse una forte iniziativa legislativa per normalizzare il clima di astio diffuso in tutto il regno, non solo in Islanda. Magnus VI è riconosciuto per aver governato “più con la legge che con la spada”.

Sul piano della politica internazionale infatti trovò un accordo con gli scozzesi per la cessione delle isole Ebridi e dell’isola di Man in cambio di un’ingente quantità di argento. Allo stesso tempo intrattenne buone relazioni con la corona inglese e soprattutto con quella svedese: per la prima volta vennero infatti definiti i confini fra i due regni. Defilando il suo regno da eventuali conflitti riuscì a concentrarsi sulla politica interna del suo paese che, come anticipavamo, sottopose ad una fitta riforma legislativa. Il suo regno si interruppe bruscamente nel 1280 quando si ammalò e morì nel giro di poche settimane.

Miniatura medioevale che rappresenta Haakon IV con suo figlio, il futuro Magnus VI (visindafevur.is)

Gli effetti sull'Islanda furono molteplici. Il più evidente è la limitazione del potere dei vari clan,  con il contemporaneo accrescimento del clero locale. All’interno dei propri feudi (che crebbero notevolmente dalla seconda metà del XIII secolo in poi) i ministri della chiesa provvedevano all’amministrazione, dettavano legge, erano i beneficiari delle donazioni dei fedeli e delle risorse che ivi venivano prodotte. In breve tempo divennero le persone più influenti del paese.

Il benessere degli islandesi aumentò leggermente, soprattutto per il perfezionamento negli spostamenti marittimi e l’avvio della pesca allo stoccafisso che abbondava nel mare circostante. Tuttavia la Norvegia deteneva il monopolio del commercio con l’Islanda impedendole di avere contatti con i mercanti di altri paesi. La pesca stessa era molto difficile perché effettuata con strumenti quasi primitivi; nonostante questo molti abitanti delle zone rurali durante l’inverno si stabilivano sulle coste proprio per imbarcarsi sui pescherecci.

Nel corso del XIV secolo gli islandesi dovettero far fronte alle eruzioni del vulcano Hekla che nel 1300, nel 1341 e nel 1389 flagellarono l’isola. La prima fu molto violenta e per intensità, dalla colonizzazione dell'isola, è seconda solo a quella devastante del 1104. Durò un anno. La cenere coprì un terzo dell'isola, colpendo in particolare la zona dello Skagafjörður, provocando danni agli allevamenti e conseguenti carestie.

Il vulcano Hekla durante una delle sue ultime eruzioni. L'ultima risale al 2000 e non è stata molto violenta, sebbene erutti con una certa frequenza, anche in maniera violenta. A questo link potete trovare la lista di tutte le eruzioni dal 1100 ad oggi (www.volcanodiscovery.com)

Con la morte di Magnus VI, sparisce dalla scena uno dei rappresentanti più carismatici della dinastia dei Bellachioma. Gli succedettero entrambi i figli, Eirik dal 1280 al 1299 e Haakon V dal 1299 al 1319. Si schierarono entrambi nelle guerre intestine al Regno di Danimarca che vedevano contrapporsi il re a Stig Andersen Hvide, un ex ministro. Quest’ultimo per cercare di rovesciare il sovrano danese si diede ad atti di pirateria nella zona del Kattegat (la fascia di mare fra Danimarca e Svezia) e fu sostenuto appunto prima da Eirik e poi da Haakon V per interessi legati alla discendenza dei sovrani danesi. Questi contrasti finirono nel 1309 e Haakon V si dedicò soprattutto a rinforzare la sua posizione di re nei confronti della nobiltà norvegese, da sempre tumultuosa e divisa in fazioni.

Replica delle tipiche casi islandesi di epoca medioevale (guidetoiceland.is)

Alla sua morte nel 1319 l’erede designato, suo nipote Magnus, aveva solo tre anni e così la reggenza passò nelle mani di un potente nobile locale, Erling Vidkunsson. Questi di fatto regnò incontrastato in Norvegia per lungo tempo poiché Magnus era stato scelto anche come re di Svezia e si era preoccupato maggiormente del trono svedese anche quando ebbe raggiunto la maggiore età.

Sul trono di Norvegia tornò ufficialmente un re nel 1343 quando Magnus scelse suo figlio Haakon, anche questi aveva solo tre anni quando venne nominato, ma poi con l’appellativo di Haakon VI regnò fino alla sua morte nel 1380. Si occupò anch’egli degli affari interni norvegesi, ma fu coinvolto negli scontri contro suo cugino Alberto III di Meclemburgo che aveva estromesso suo papà dal trono svedese. Reclamò invano il trono, però grazie al suo matrimonio con Margherita la figlia del re di Danimarca, il suo figlio e successore Olav IV Haakonsson divenne anche re di Danimarca. Questo e altri precedenti matrimoni di interesse costituirono le basi per l’Unione di Kalmar del 1397.

Fabio Quartino
La Costituzione Islandese: storia ed evoluzione
Università degli Studi di Genova, 2009
&
Nordicum-Mediterraneum
Icelandic E-Journal of Nordic and Mediterranean Studies

1 commento:

  1. Bellissimo articolo di un bellissimo sito!! Mi piace tantissimo la storia dei paesi nordici, generalmente poco conosciuta. Congratulazioni per il lavoro di approfondimento, qui e nelle parti precedenti. Saluti dalla Svizzera!

    Patrick

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