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venerdì 10 febbraio 2017

Islanda: dalla sconfitta (con attenuanti) contro il Messico, alla grande scalata nel ranking FIFA.

Sconfitta di misura per i ragazzi di Heimir Hallgrímsson nel Nevada

Una nazionale imbottita di giovani e di giocatori provenienti dalla Pepsideild, torna a casa con onore dopo una bella esperienza davanti ai 30617 spettatori del Sam Boyd Stadium di Las Vegas (nuovo record per l'impianto inaugurato il 23 ottobre 1971 e che solitamente ospita i match di NCAA, NASL, ASL, CFL, XFL e UFL) ed esulta per il grande traguardo raggiunto nel ranking FIFA.


Sostenitori islandesi al Sam Boyd Stadium di Las Vegas (Jónína Guðbjörg Guðbjartsdóttir di Fótbolti.net)


Come spesso vi abbiamo raccontato, ogni anno la Knattspyrnusamband Íslands va alla ricerca di avversari per disputare amichevoli nei mesi di gennaio e febbraio, utili nel testare nuovi giocatori per la nazionale o semplicemente ragazzi che hanno poco spazio nelle gare previste dalla FIFA (qualificazioni a europei e/o mondiali).

Così, dopo la China Cup a Nanning, in attesa proprio della delicata sfida di qualificazione ai mondiali di Russia 2018 contro il Kosovo del prossimo 24 marzo, l'Islanda vola verso Las Vegas dove affronta il Messico del "Recreacionista" Juan Carlos Osorio Arbeláez alle 04:06 del mattino ora italiana. 
 
Heimir Hallgrímsson, per questa sfida, aveva convocato inizialmente diciotto giocatori, in un elenco che comprendeva anche Ingvar Jónsson, estremo difensore in forza al Sandefjord in Norvegia, che non è riuscito a partire a causa di un attacco febbrile.

Al suo posto è stato selezionato Anton Ari Einarsson del Valur, più un diciannovesimo uomo: l'esterno di centrocampo Sigurður Egill Lárusson, sempre del club della capitale, di ritorno da un periodo di prova in Portogallo con i cechi dello Jablonec, per un totale di nove giocatori provenienti dalla massima divisione islandese: i difensori Böðvar Böðvarsson dell'FH, Orri Sigurður Ómarsson del Valur, Viðar Ari Jónsson del Fjölnir, il regista Oliver Sigurjónsson del Breiðablik (presenti anche a Nanning), l'islandese - faroese Davíð Þór Viðarsson dell'FH (capitano per l'occasione), Tryggvi Hrafn Haraldsson dell'ÍA (figlio di Haraldur Ingólfsson) e Kristján Flóki Finnbogason dell'FH. 

Questa, la formazione schierata dal 1° minuto per la sfida in questione:  12 Frederik August Albrecht Schram (Roskilde); 15 Viðar Ari Jónsson fino all'86°, 4 Orri Sigurður Ómarsson, 5 Hallgrímur Jónasson (Lyngby), 14 Böðvar Böðvarsson fino al 78°, 7 Aron Sigurðarson (Tromsø) fino al 78°, 17 Kristinn Freyr Sigurðsson (GIF Sundsvall) fino al 67°, 10 Davíð Þór Viðarsson, 20 Sigurður Egill Lárusson; 9 Aron Elís Þrándarson (Ålesund FK) fino al 78°, 18 Kristján Flóki Finnbogason fino al 55°

A disposizione: 13 Anton Ari Einarsson, 2 Adam Örn Arnarson (Ålesund FK) dall'86°, 3 Kristinn Jónsson (Sarpsborg 08) dal 78°, 6 Tryggvi Hrafn Haraldsson dal 67°, 8 Árni Vilhjálmsson (Jönkopings Södra IF) dal 78°, 11 Kristinn Steindórsson (GIF Sundsvall) dal 78°, 16 Oliver Sigurjónsson dal 55°, 19 Daníel Leó Grétarsson (Ålesund FK).

Anche Osorio, faceva affidamento su un gruppo "sperimentale", ma con diversi interpreti dalla grande esperienza internazionale, come l'ex Barcellona e Hellas Verona Rafael Márquez Álvarez, l'ex canterano Giovani Alex dos Santos Ramírez, Jesús Antonio Molina Granados e Hirving Rodrigo Lozano Bahena, con uno schieramento di tutto rispetto. 

La partita è vibrante e ricca di occasioni da gol.

Al 10° cross in mezzo di Jürgen Damm Rascón, spazza Sigurður Egill Lárusson e Molina conclude di poco a lato. 

Due minuti più tardi, altra occasione per la formazione messicana con palla messa al centro ancora dalla destra e conclusione debole e centrale di Orbelín Pineda Alvarado verso la porta di Schram

Al 21° arriva il gol del vantaggio per El Tricolor. 
Giovani batte una punizione sull'out di sinistra, sbuca Alan Pulido Izaguirre che colpisce di testa e, probabilmente, grazie alla deviazione di Aron Elís Þrándarson centra la porta dell'incolpevole numero dodici islandese. 

Il Messico prova a raddoppiare e quattro minuti più tardi, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Néstor Alejandro Araujo Razo sfiora il palo. Decisivo il tocco di Orri Sigurður Ómarsson.

Nel secondo tempo, le occasioni più significative sono sempre opera di Pineda e Lozano, ma il ritmo cala e l'Islanda è sempre più compatta, unita e ordinata nel consolidato 4-4-2. 

Il risultato, però, non cambierà fino al 93° e i ragazzi ne escono sconfitti.

Sicuramente non è stato facile arrivare a questo incontro, come sottolineava Heimir Hallgrímsson ai microfoni di Hafliði Breiðfjörð alla vigilia. 
I giocatori sono stati rilasciati tre giorni prima della partita e le sedute di allenamento sono state solo due, una di scarico e una provando la formazione titolare. 

Molti i giovani impegnati e i "grandi" non sempre sono stati presenti in nazionale, ma sicuramente molti di loro avranno un grande futuro.

Giusto citare, ad esempio, Orri Sigurður Ómarsson, difensore centrale dell'Under21, che è stato cercato da diversi team scandinavi nell'ultimo mese. 
La sua arma principale è soprattuto merito di Madre Natura, poiché è dotato di un fisico possente, è molto ruvido negli interventi, cliente abbastanza scomodo per gli attaccanti.

Lui, come i giocatori impegnati nella China Cup, sono stati più volte menzionati da CIEF nelle scorse settimane, ma in questa amichevole si sono messi in mostra anche altri ragazzi che non hanno avuto molte oppurtinità di farlo in passato, come Frederik August Albrecht Schram, autore di buoni interventi, utili a confermare tutto ciò che di lui abbiamo visto nelle selezioni giovanili.

Nota di merito anche per il centravanti degli Íslandsmeistarar Kristján Flóki Finnbogason
Nelle giovanili si è fatto notare soprattutto per i suoi gol, in nazionale maggiore (complice la forza dell'avversario) ha fatto il classico "lavoro sporco", pieno di sponde, corsa e ripiegamenti con uno spirito per certi versi simile a Jón Daði Böðvarsson
Una punta fondamentale per il calcio islandese, che certamente può essere funzionale nel corso degli anni se le premesse saranno mantenute.

Tornando al match, ma restando sull'FH, migliore in campo per noi e per la redazione di Fótbolti.net Davíð Þór Viðarsson
Il regista per metà faroese, si è mosso molto bene nella posizione che occupa solitamente Aron Einar Malmquist Gunnarsson
Fascia da capitano, recupera preziosi palloni, lancia sempre bene i due esterni. Probabilmente in Messico non si sono accorti che il classe 1984, delle 45 presenze solo 9 sono in nazionale maggiore e tutte in amichevole, con l'ultima nel 2009 al Laugardalsvöllur nei sei minuti finali contro la Georgia

Chiudiamo ricordando che ieri non è stata esclusivamente la giornata di Messico - Islanda

La grande crescita del movimento calcistico islandese è stata "premiata" dal nuovo aggiornamento del ranking FIFA, che ora colloca i Strákarnir okkar al 20° posto con 898.66 punti, arrotondati a 899.
Posizione più alta in assoluto nella storia del calcio islandese. 


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