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mercoledì 11 gennaio 2017

L'Islanda fa l'Islanda e stende la Cina di Marcello Lippi

I ragazzi di Heimir Hallgrímsson si regalano la finale della China Cup con una prestazione di spessore in un contesto sì amichevole, ma di grande agonismo. La Cina non è fra le potenze del calcio, ma lo vuole diventare. Basta guardare chi siede in panchina: Marcello Lippi.

Marcello Lippi allena la Cina da poco più di tre mesi. Ha esordito nelle qualificazioni mondiali con uno scialbo 0-0 contro il Qatar. Per portare la Cina a livelli accettabili c'è tanto lavoro da fare (fostergerm.com)

L'Islanda invece vuole confermarsi fra le nuove potenze e lo fa con il suo stile. Questa la formazione schierata per il match:

Hannes Þór Halldórsson
Birkir Már Sævarsson, Kristinn Jónsson, Kári Árnason (capitano), Jón Guðni Fjóluson
Guðlaugur Victor Pálsson, Björn Daníel Sverrisson, Theodór Elmar Bjarnason
Björn Bergmann Sigurðarson, Arnór Smárason, Elías Már Ómarsson

Nel primo tempo l'Islanda lascia alla Cina le redini del gioco, affidandosi a rapidi contropiedi. I cinesi hanno grande vigore atletico, ma i piedi sono quelli che sono e i dettami tattici di Lippi devono ancora essere assimilati. Il gioco della Cina è macchinoso, ma l'Islanda lascia fare compattandosi in undici dietro il pallone. La difesa scandinava soffre poco e i cinesi si rendono solo una volta realmente pericolosi, trovando però un Halldórsson superlativo.

Nel secondo tempo cambia la musica. I cinesi, complice la sosta del loro campionato e la carenza di preparazione di buona parte della squadra, calano d'intensità. L'Islanda alza il baricentro e passa al 64' con Kjartan Henry Finnbogason, subentrato da cinque minuti a Smárason (uno dei migliori), lesto a ribadire in porta un gran tiro di Sverrisson deviato dal portiere.

La Cina sbanda e l'Islanda va più volte vicina al raddoppio, sciupando un paio di contropiedi, innescati magistralmente sulle fasce. E' probabilmente questa la nota più lieta per coach Heimir: le alternative sulle ali sono di prima scelta. Sigurðarson e Bjarnason disputano una partita di un'intensità incredibile e, tecnicamente, sono quelli che fanno vedere le cose migliori.

E' proprio Sigurðarson a siglare il raddoppio all'88', dopo essersi fatto metà campo palla al piede, con un gran tiro dal limite dell'area. La complicità del portiere cinese però è evidente.

Positivi anche gli innesti a partita in corso a cominciare dal terzino dell'FH Böðvar Böðvarsson al 59', con lo stesso Sigurðarson (scuola Fjolnir, che ha lasciato nel 2015) entrato al 73', con il talento diciannovenne Óttar Magnús Karlsson (tornato al Molde) entrato al 76' e utilizzato in un'inedita posizione di playmaker. Al 90' doppio esordio per altri due giocatori da segnare sul taccuino: il diciannovenne del PSV  Albert Guðmundsson, di cui abbiamo già detto nel nostro precedente articolo, e il difensore del Valur Orri Sigurður Ómarsson.

Nella conferenza di fine partita Lippi si congratula con l'Islanda e lamenta la carenza di preparazione ed esperienza dei suoi giocatori. Per i giocatori convocati da Hallgrímsson la situazione però non era molto diversa: tutti provenienti dai campionati scandinavi, attualmente fermi per la sosta invernale, e molti di loro all'esordio o con una manciata di convocazioni alle spalle. La differenza è la straordinaria macchina che è diventata l'Islanda, un meccanismo perfetto dove anche sostituendo gli ingranaggi, tutto gira alla perfezione.

Qui potete vedere gli highlight del match, corredati da un'ottima telecronaca in mandarino!

2 commenti:

  1. Siete stati un po' di parte. E' stato un match equilibrato che l'Islanda ha vinto grazie agli episodi. I piedi buoni non erano da tutte e due le parti e le due squadre hanno fatto uguale possesso palla uguale. Ma nel primo tempo è stata più pericolosa la Cina. Dopo il primo goal dell'Islanda si è disunita, ma un pareggio non sarebbe stato uno scandalo. Marco

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  2. Buongiorno Marco, simpatizziamo naturalmente per l'Islanda ma nelle cronache cerchiamo di essere il più imparziali possibile.

    Le statistiche parlano chiaro: possesso palla 61 a 39 per la Cina, tiri 11 (3) a 17 (10) per l'Islanda (fra parentesi quelli in porta), passaggi fatti 612 a 327 per la Cina, fuorigioco 1 a 4 per l'Islanda. La Cina ha fatto un gran possesso palla ma non sapeva che farsene, l'Islanda era pronta a ripartire e ha creato più occasioni.

    Se leggi il commento dei nostri amici di Blog Calcio Cina (http://blogcalciocina.altervista.org/) hanno usato toni ancora più pesanti dei nostri. Lo stesso Lippi nella conferenza post partita ha ammesso le pecche della sua squadra. Un abbraccio

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