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lunedì 12 dicembre 2016

Intervista ad Áki Johansen: portare le Faer Oer nell'elite europea U17

Il calcio faroese sta vivendo un periodo brillante. Recentemente la nazionale faroese ha ricevuto numerose soddisfazioni, come le due vittorie contro la Grecia durante le qualificazioni a Euro 2016, un pareggio contro l'Ungheria dopo una buona partita e la grande vittoria in Lettonia per le qualificazioni a Russia 2018. Recentemente abbiamo parlato con Jákup Thomsen, uno dei giocatori faroesi più promettenti, che ci ha detto che il meglio deve ancora venire.

Áki Johansen mentre conduce un allenamento delle Fær Øer U17 (www.torsportal.fo)

Abbiamo quindi contattato Áki Johansen, l'allenatore delle Fær Øer U17 che hanno appena conquistato una magnifica qualificazione alla fase Élite di Euro 2017, per chiedergli cosa pensa di ciò:

1. Áki, prima di tutto congratulazioni per la qualificazione alla fase Élite di Euro 2017. Come ti sentivi alla fine della partita contro il Lussemburgo? Ti aspettavi di passare al turno successivo?

Molte grazie! L'ultima parte della partita contro il Lussemburgo è stata molto eccitante e sul 2-0 sentivamo di avere un buon controllo della partita. Avevamo tutto da perdere a quel punto: se avessimo perso la partita saremmo andati a casa, ma i ragazzi hanno resistito alla pressione e sono molto fiero di loro per questo.

Sapevamo che sarebbe stato difficile superare questo girone e che avremmo avuto bisogno di almeno un punto in una delle prime due partite contro squadre molto forti, se fosse stato possibile: ce l'abbiamo fatta ed è qualcosa di incredibile.

2. Avete giocato tre buone partite vincendo la prima sfida contro la Repubblica Ceca con una buona performance. Ti aspettavi questo risultato? Cosa pensi della performance dei tuoi giocatori in questa partita? 

Molti potrebbero dire che è più facile fare una sorpresa o un flop nella prima partita del girone. La Repubblica Ceca era al numero 8 del ranking europeo e quindi avevamo bisogno di essere più che fortunati per fare punti o per vincere contro una squadra di quella qualità.

Eravamo molto preparati per l'incontro con la Repubblica Ceca, siamo stati sicuramente aiutati dall'aver segnato molto presto in entrambe le frazioni di gioco. Loro sono stati bravi con il possesso palla, ma noi siamo stati eccellenti in difesa, il nostro portiere non ha fatto nessuna parata rilevante in questa partita.

3. La fortuna non è stata d’aiuto durante la seconda partita contro la Svizzera. La squadra avversaria ha segnato un gol dopo pochi minuti e il vostro portiere Bárður Á Reynatrøð ha parato un rigore. Qual è la tua opinione su questa partita? Avreste potuto fare meglio?

Come contro la Repubblica Ceca, eravamo ben preparati. La Svizzera era probabilmente anche meglio di quello che ci aspettavamo. Abbiamo deciso di iniziare con lo stesso undici come nella prima partita e questa è stata forse una scelta sbagliata: era ovvio che alcuni dei nostri giocatori avessero le gambe pesanti quel giorno. Loro hanno creato molte opportunità, ma i loro primi due gol sono nati da nostri errori individuali.

4. Vi siete qualificati all'ultima partita con il Lussemburgo e Tórur Jacobsen ha segnato due gol di testa. Ti sentivi un po' in ansia negli ultimi minuti dopo il pareggio del Lussemburgo?

Eravamo molto nervosi gli ultimi minuti ed era evidente. Negli ultimi minuti avevamo tutto da perdere: non l'abbiamo provato molto spesso e forse abbiamo imparato molto in quegli ultimi minuti. È stata una buona esperienza per il futuro.

5. Il sorteggio per la fase Élite si terrà a Nyon il 13 dicembre. Quali sono le squadre da evitare assolutamente? Secondo te è possibile sognare una qualificazione per la fase finale in Croazia?

Vorremmo sicuramente evitare le più grandi favorite come Germania, Francia, Olanda, Spagna e Inghilterra. Se il sorteggio ci assegna una delle favorite io vorrei che fosse l'Italia: non abbiamo mai incontrato l'Italia prima e sarebbe un'esperienza eccitante per noi.

È difficile qualificarsi per il round Élite e sarà ancora più difficile qualificarsi per il prossimo turno, ma noi crediamo nelle nostre possibilità: ecco perché partecipiamo. (Il sorteggio si è tenuto ieri, 13 dicembre, e le Faer Oer sono finite nel non irresistibile gruppo 8 con Repubblica d'Irlanda, Cipro, Slovacchia, continuiamo a sognare! ndr) 

6. La tua squadra è di prospettiva. Molti giocatori stanno giocando bene nei campionati giovanili faroesi.  Come giudichi il tuo gruppo?

Abbiamo una squadra molto forte e i giocatori, fatta eccezione per due, giocano tutti nel campionato faroese. Se vogliamo diventare ancora più forti a livello di squadra e a livello individuale abbiamo bisogno di più giocatori all'estero che giochino in competizioni più forti. Alcuni dei giocatori in questa squadra hanno il potenziale per farlo.

7. Ci saranno novità nelle prossime convocazioni o pensi di chiamare gli stessi giocatori?

Non ci sono garanzie nel mondo del calcio. Anche se qualche volta può sembrare ingiusto non ci sono posti assicurati nella squadra che parteciperà alla fase Élite. Molti dei giocatori sicuramente saranno con noi, ma forse attueremo dei cambiamenti.

8. Dieci giocatori hanno sempre giocato in queste 3 partite. Fatta eccezione per Bjarti Vitalis Mørk e Símun Sólheim hai usato tutta la squadra. Hai dato spazio a tutti, ma avranno più spazio Filip Í Liða (15 anni) e Jógvan Peterson nella prossima partita?

Bjarti e Símun sono entrambi giovani giocatori e avranno la possibilità di giocare. Ci saranno sempre alcuni che giocheranno per meno tempo, ma hanno comunque una notevole importanza per la squadra.

9. Come giudichi la tua prima esperienza come allenatore della nazionale Under 17?

Sono stato con le squadre giovanili per molti anni ora e stiamo imparando in continuazione qualcosa di nuovo. Questo significa che possiamo prepararci anche meglio per ogni girone. Questa è sicuramente la miglior esperienza calcistica che abbiamo mai avuto perché è la prima volta che una nazionale faroese supera una fase di qualificazione.

10. Com'è nata la tua passione per il calcio e quali sono state le tue esperienze prima dell’Under 17?

Il calcio è stato nel mio sangue per tutta la mia vita e non posso immaginare una vita senza calcio. Ho avuto, più o meno, un lavoro come allenatore per gli ultimi 30 anni, anche se negli ultimi 10 è stato un lavoro part-time.

11. Il calcio faroese è cresciuto molto negli ultimi anni. La nazionale delle Isole Faroe ha recentemente ottenuto molte soddisfazioni come le due vittorie contro la Grecia durante le qualificazioni a Euro 2016, un pareggio contro l'Ungheria dopo una buona partita e la vittoria contro la Lettonia durante le qualificazioni a Russia 2018. Molti lettori sognano di vedere una qualificazione storica delle Isole Faroe dopo il miracolo Islandese. È possibile per te?

La risposta breve è sì: ci vorrà tempo, ma sì.

12. Da esterno, come giudichi il campionato italiano? Vorresti diventare un allenatore in Italia?

Amo il calcio italiano ed è un campionato molto forte con molte buone squadre. Molti dei miei eroi hanno giocato o hanno allenato nel campionato italiano. Ho tratto molta ispirazione dall'Italia. Se una squadra italiana mi chiamasse, sarei pronto a prendere il prossimo aereo e iniziare un nuova vita calcistica.

13. Quali sono i tuoi sogni e scopi per il futuro?

È uno e sempre lo stesso. Se avrò l'opportunità, vorrei andare ad allenare all’estero. Potrei tranquillamente andare in una squadra più piccola. Ma prima vorrei qualificarmi con la nostra U17 per la fase finale in Croazia.

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